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"C'era una volta, una bambina con le trecce, il cui nome era Dorothy. Eh? Come dite? Sto parlando di un'altra storia? Forse no... Narra le avventure della piccola Dorothy, che insieme al suo cagnolino e agli stravaganti compagni di viaggio che incontra nella Terra dei Munchin, si mette in cammino verso la Città di Smeraldo, alla ricerca del leggendario Mago di OZ, colui che può ricondurla a casa.
Il riferimento a lei è chiaro, ma Anzai-sensei si è divertito a gestire e ricreare un personaggio quasi totalmente diverso da quello a cui si è ispirato, ed il risultato è stato che partendo dalla bambina con le scarpette d'argento che combatte la perfida Strega dell'Est, ha creato una streghetta, che di Dorothy ha mantenuto solo il nome e le trecce, poichè sembra che la nostra eroina sia tutto tranne che una bambina indifesa e desiderosa di trovare rifugio e compagnia in strani esseri che la accompagnano nel suo lungo viaggio. Abbiamo una Dorothy decisamente sicura di se e forte, che usa la magia per difendersi ed attaccare, e come ogni buona strega, possiede una scopa e sa far volare da se un'intera casa se vuole (magari potrebbe essere stata proprio lei a spazzare via la casa della piccola Dorothy col suo Zephyroth Broom! XD)! Ecco come un personaggio può essere radicalmente tramutato, arricchendolo di pregi e difetti, mostrando lati più umani e altri malvagi, ma che comunque contribuiscono a rendere la nostra Dorothy molto più vicina ad "un essere umano" di quanto non lo fosse la sua sagoma di vetro, che Anzai-sensei ha prontamente colorato dei toni più luminosi e solari di cui era capace, non disdegnando mai di mostrare che anche il sole ha un'altra facciata ed oltre alle luci ci sono le ombre, quelle stesse ombre che avvolgono le persone, ma allo stesso modo le rilasciano, come nella vita di tutti i giorni.
Morale della favola? Chi lascia il vecchio per il nuovo, spesso non sa cosa trova, ma possiamo affermare con certezza che se è Anzai-sensei a farlo, allora qualcosa di buono la troveremo sicuramente.
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