AKT. 145


WAR GAME FINAL MATCH:
GINTA VS. PHANTOM (2)

Siamo appena all'inizio del match e già Ginta se la vede con tre Guardian di Phantom.

Non fa in tempo a colpirne uno, che subito l'altro gli va addosso, e velocità e potenza non bastano in questi casi, bisogna giocare d'astuzia, ed approfittando dell'inferiorità numerica, Ginta riesce a fare in modo che due Guardian si colpiscano tra loro, ed il terzo lo fa fuori tagliandolo in due. Il ragazzo non fa neanche in tempo ad esultare, che Phantom tirò fuori un'altra ÄRM, dalle sembianze simili a Babbo, ma dall'aspetto malvagio e ardente (più che altro sembra una palla di fuoco), che identificò come Allumarge.
La particolarità di quest'ÄRM stava non solo nel mutare la sua grandezza a piacimento (l'aveva già utilizzata nello scontro informale avvenuto a Kaldea), ma di esplodere al contatto con l'avversario, e così, nel tentativo di combatterla, Ginta più volte salta in aria e ricade sul ring, avvolto dalle fiamme, anche se dice di non essersi fatto nulla.

Il capitano dei MÄR si rende però conto che tutte queste ÄRM sono numerose ma non pericolose ed inizia così a chiedersi quante altre ÄRM dovrà ancora tirar fuori il First Knight prima di combattere sul serio. Phantom per tutta risposta, finalmente scopre la fasciatura che gli ricopriva il braccio, sotto la quale nascondeva una moltitudine di ÄRM, che gli coprono quasi interamente l'arto che si rivela a dir poco mostruoso.
Tutti rimangono sbigottiti e shockati dall'immenso potere del First Knight, ma qualcosa non quadrava a Dorothy...

Phantom intrappolò Ginta nella sua ÄRM Phantom Glass, uno specchio che se distrutto, avrebbe causato la morte anche di colui che vi era all'interno.
Il Chess dava al ragazzo 10 minuti per liberarsi, intanto avrebbe fatto un discorsetto... Ovviamente era tutto un modo di costringere Ginta ad ascoltarlo solo per il piacere di parlare e di poter finalmente rivelare qualcosa di cui non adava certo fiero, ma che avrebbe spiegato molte delle ragioni che lo spinsero ad unirsi ai Chess: il fatto di essere natìo di Kaldea.