AKT. 1


[PROLOGO]
KNOCKIN' ON HEAVEN'S DOOR (b)

Ginta voleva raccontare tutto all'unica persona di cui si fidava, e proprio quando si era deciso a parlare con Koyuki, la classe si oscurò ed una misteriosa voce disse "Siamo connessi".

Davanti a Ginta apparve un misterioso mostro dalle sembianze di un Pierrot, che invitava il ragazzo a guardare ciò era venuto a mostrargli: un altro mondo.
I compagni di classe erano shockati e scappavano di corsa, cosa stava succedendo?! Anche Koyuki era esterefatta, ma al contrario dei compagni, non fuggì. Ginta era impietrito... davanti a lui c'era il mondo che aveva sempre sognato!!! Koyuki non riusciva a vederlo, ma al ragazzo pareva nitido, era esattamente il luogo dei suoi sogni, un mondo che ovviamente solo Ginta poteva vedere, e dove solo lui poteva entrare, poichè il mostro lo invitò ad attraversare la porta che segnava il confine tra la Terra e quel mondo, ma nessun altro riusciva a percepirlo, persino Koyuki vedeva solo il buio, e nonostante fosse totalmente allo scuro, chiese di andare col ragazzo. Il mostro lanciò un dado, ed uscì il numero 1, fu molto chiaro: una sola persona era stata destinata ad entrare in quel mondo; se vi fossero entrate due persone, non avrebbe potuto garantire per colui o colei che fosse entrato abusivamente. Così Ginta spinse fuori la dolce amica d'infanzia dicendole che anche se era pericoloso, lui sarebbe entrato, poichè quella era la prova che il suo non era un sogno e che non gli sarebbe più capitata l'occasione di entrare lì dentro.

La ragazzina storceva il naso ma accettava di buon grado, così salutò Ginta strappandogli la promessa che quando sarebbe tornato le avrebbe raccontato tutto per filo e per segno. Il ragazzo era sicuro della sua decisione al 100%, e con fare deciso ruppe il sigillo che incatenava la porta, e varcò l'entrata per il mondo fantastico.
In quello stesso momento sua madre avvertì una strana sensazione; i suoi compagli si classe tornarono a vedere l'aula com'era; ed un misterioso e decisamente affascinante personaggio in un altro mondo, vedeva frantumarsi l'anello che portava al dito, chiamato esplicitamente da una fatina che era in sua compagnìa, ÄRM.

Il ragazzo affermava che andava tutto bene, e che la distruzione di quell'ÄRM era il segno che l'evocazione era riuscita. Adesso Ginta stava atterrando su un mondo misterioso, ansioso di sapere cosa lo avrebbe aspettato ma ignaro del fatto che se era finito lì, era perchè qualcuno ce lo voleva esplicitamente.